Modena si accende di futuro: il 24FRAME Future Film Fest trasforma l’intelligenza artificiale in linguaggio creativo

Modena si accende di futuro: il 24FRAME Future Film Fest trasforma l’intelligenza artificiale in linguaggio creativo

Dal 17 al 19 ottobre 2025, Modena diventa il cuore pulsante dell’arte digitale e della sperimentazione visiva. Dopo il successo della tappa bolognese, il 24FRAME Future Film Fest approda in Emilia per la seconda volta, trasformando la città in un laboratorio a cielo aperto dove si incontrano cinema, intelligenza artificiale, musica e filosofia contemporanea.
Prodotto da Rete DOC e diretto da Giulietta Fara, il festival conferma la sua identità di crocevia europeo per chi esplora il confine — sempre più sottile — tra umano e artificiale. È qui che l’immaginazione trova nuovi strumenti, e dove la tecnologia diventa materia viva di creazione, non semplice estensione del gesto artistico.

L’intelligenza come arte: la creatività si fa algoritmo

Nel cuore di Modena, tra il Cinema Astra e l’Ex Albergo Diurno di Piazza Mazzini, si delinea un percorso che è al tempo stesso culturale e percettivo.
Da una parte, le proiezioni e gli incontri al Cinema Astra restituiscono la dimensione emotiva e collettiva del cinema d’autore. Dall’altra, l’Ex Albergo Diurno ospita il Concorso Internazionale di Cortometraggi, dedicato a opere che nascono dalla collaborazione tra creatività umana e intelligenza artificiale.
Per la prima volta, il pubblico diventa parte attiva del processo di selezione: attraverso un semplice QR code in sala, gli spettatori possono votare il miglior corto, trasformando la visione in un’esperienza partecipata e interattiva. È la dimostrazione di come l’AI non sia solo un tema narrativo, ma un catalizzatore di nuove forme di dialogo tra autore e spettatore.

La rivoluzione narrativa di “The Last Image”

Il festival si apre venerdì 17 ottobre con un evento che segna una svolta simbolica nella storia del cinema digitale: la premiere del making of di The Last Image, il primo cortometraggio italiano interamente sviluppato con un flusso di lavoro integrato tra VFX e intelligenza artificiale.
Prodotto da FilmAffair e ideato da HAI – Human & Artificial Imagination, in collaborazione con gli Emmy Award winner EDI – Effetti Digitali Italiani, il progetto rappresenta la sintesi di un nuovo paradigma creativo.
Sul palco, il produttore Francesco Pepe e il regista Frankie Caradonna racconteranno come l’AI possa diventare un vero strumento d’autore, capace di ampliare la grammatica visiva senza sostituire l’intuizione umana.
È una prospettiva che isek.AI Lab condivide profondamente: la tecnologia non è antagonista della creatività, ma la sua naturale evoluzione. Quando l’intelligenza artificiale si mette al servizio dell’immaginazione, nasce un linguaggio ibrido che parla la lingua del futuro.

Tra filosofia, sogni e distopia

La seconda giornata del festival, sabato 18 ottobre, intreccia estetica e pensiero.
Dalle atmosfere oniriche di Clarice’s Dream alla satira filosofica di The Great History of Western Philosophy della regista messicana Aria Covamonas, fino alla psichedelia algoritmica di Telepathic Letters di Edgar Pêra, il programma indaga il rapporto tra mente, macchina e percezione.
Ogni proiezione diventa un tassello di una riflessione più ampia: può l’AI diventare un’estensione della coscienza artistica?
La risposta, suggerisce il festival, è sì — ma solo se guidata da una visione etica e poetica.
Proprio in questo equilibrio tra calcolo e intuizione risiede la missione di isek.AI Lab: trasformare la potenza computazionale in creatività consapevole, valorizzando l’intelligenza umana come principio generatore.

Voce, solidarietà e memoria: la domenica dell’umanità digitale

La giornata conclusiva, domenica 19 ottobre, celebra l’incontro tra corpo e tecnologia.
Dalla performance di BlackRoll, che trasforma il respiro umano in ritmo digitale, alla proiezione di Toy Story nel suo trentennale — simbolo di un’epoca in cui l’animazione computerizzata divenne arte — fino alla masterclass di Simona Bursi sull’uso dell’AI nell’illustrazione e nell’animazione, l’ultima giornata del festival è un tributo alla contaminazione come forza evolutiva.
Il culmine arriva con To Gaza with Love, progetto collettivo curato da Joanna Quinn, che riunisce oltre 300 corti provenienti da 50 Paesi come gesto universale di solidarietà. Qui, la tecnologia diventa linguaggio politico ed emozionale: uno strumento per unire, non per dividere.

Un ecosistema sostenibile per la cultura digitale

Il Future Film Fest non dimentica l’impegno verso la sostenibilità, aderendo alle linee guida dell’Emilia-Romagna Film Commission e agli Obiettivi ONU 2030 per l’uguaglianza di genere e l’innovazione responsabile.
Grazie alla collaborazione con Campus X Modena Crocetta e all’iniziativa “Modena ti regala una notte”, l’evento promuove una cultura dell’accessibilità e della condivisione, riducendo l’impatto ambientale e rendendo la partecipazione più inclusiva.

Nel foyer del Cinema Astra, la mostra di Yumi Karasumaru, “Cha Cha Cha con i giocattoli”, ricorda che la leggerezza può essere un atto di resistenza: il suo coniglio sorridente, immagine ufficiale del festival, è simbolo di speranza e resilienza.
Come in molte visioni di isek.AI Lab, anche qui l’arte pop e la riflessione sociale convivono, generando un’estetica del futuro che non rinnega l’emozione, ma la amplifica attraverso la tecnologia.

La nuova percezione del reale

Per tre giorni, Modena non sarà solo una vetrina di film o animazioni: diventerà un esperimento collettivo sul modo in cui l’intelligenza artificiale ridefinisce la percezione del reale.
In ogni proiezione, masterclass o mostra, si respira l’idea che il futuro dell’immaginazione non risieda nelle macchine, ma nella meraviglia umana con cui scegliamo di usarle.
Il 24FRAME Future Film Fest dimostra che il dialogo tra arte e AI non è più un sogno futuristico: è già una pratica concreta, etica e ispiratrice, che ridefinisce la creatività come atto condiviso tra sensibilità umana e intelligenza sintetica.

È in questo orizzonte che isek.AI Lab riconosce la propria visione: un futuro dove l’AI non sostituisce, ma potenzia l’immaginazione, aprendo la strada a nuove estetiche e nuove narrazioni capaci di unire tecnologia, emozione e pensiero.

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