Bitcoin Pizza Day: il 22 maggio che ha cambiato il mondo (una fetta alla volta)

Bitcoin Pizza Day: il 22 maggio che ha cambiato il mondo (una fetta alla volta)

Nel vasto universo della cultura nerd, ci sono date che diventano leggenda. Il 4 maggio, con il suo iconico “May the Fourth”, è un tributo a Star Wars. Il 15 luglio è la giornata mondiale dedicata a The Office. Ma tra le pieghe digitali della rete, c’è un’altra ricorrenza che ha conquistato un posto d’onore tra le celebrazioni più geek di sempre: il Bitcoin Pizza Day. Un giorno che, almeno per chi mastica criptovalute (e pizza), ha un valore simbolico incalcolabile. O meglio, calcolabile… ma solo se siete pronti a fare i conti con cifre da capogiro.

Un morso alla storia: 10.000 Bitcoin per due pizze

Torniamo indietro nel tempo, precisamente al 22 maggio 2010. Siamo a Jacksonville, in Florida. Qui un programmatore dal nome che oggi è scolpito nella mitologia cripto, Laszlo Hanyecz, decide di compiere un gesto tanto semplice quanto rivoluzionario: comprare due pizze. Non con dollari, non con una carta di credito. Ma con Bitcoin. Diecimila, per la precisione.

Sì, avete letto bene: 10.000 BTC. Una cifra che oggi, con il valore del Bitcoin orbitante attorno ai 30.000 dollari per unità, equivarrebbe a 300 milioni di dollari. Allora? Allora quei 10.000 Bitcoin valevano circa 41 dollari. E non era nemmeno facile convincere qualcuno ad accettare quello scambio.

La genesi di una leggenda

Hanyecz, un pioniere della blockchain quando ancora il termine faceva pensare più a un videogame che a una rivoluzione economica, pubblica un messaggio nel forum di Bitcointalk, un rifugio per smanettoni e sognatori. Il suo annuncio è tanto semplice quanto storico: “Compro due pizze grandi e uso 10.000 BTC come metodo di pagamento”.

Ci vogliono quattro giorni di tentativi, messaggi, contatti via chat IRC — quella mitica piattaforma preistorica che ha visto nascere mille comunità online — prima che qualcuno risponda all’appello. Quel qualcuno è Jeremy Sturdivant, alias Jercos, un altro nome che sarebbe entrato nella Hall of Fame della cultura crypto.

È lui a ordinare da Domino’s le due pizze per Hanyecz e a ricevere in cambio quella montagna di BTC. L’acquisto viene finalizzato, le pizze consegnate, il mondo cambia. Nella pizzeria di Jacksonville oggi c’è persino una targa che celebra l’evento. Perché da quel momento in poi, il Bitcoin non sarebbe stato più solo un’idea. Era diventato realtà. Usabile. Spendibile. Concreta. Comestibile, persino.

“Dai una pizza a un uomo…”

L’episodio è entrato nel folklore della rete, e oggi viene celebrato in tutto il mondo come il Bitcoin Pizza Day, la festa che ogni anno ricorda con un sorriso (e forse un po’ di amarezza per quei 10.000 BTC spesi in carboidrati) il primo acquisto documentato effettuato con una criptovaluta. Come ha detto lo stesso Jercos, con uno humor degno del miglior nerd filosofo: “Dai una pizza a un uomo, mangerà per un giorno; fagli comprare la pizza con bitcoin, rivoluzionerà l’economia.”

Ed è esattamente quello che è successo.

Da pizza a tokenomics: l’eredità culturale del Bitcoin Pizza Day

Il 22 maggio non è soltanto una commemorazione tra nostalgici della blockchain. È diventato un giorno simbolico per la crypto-economy globale, una finestra aperta sul potenziale di una finanza decentralizzata, libera, e – parliamoci chiaro – geek fino al midollo.

Dal 2022, la portata del Bitcoin Pizza Day è cresciuta ancora. È un’occasione per avvicinare i neofiti al mondo delle criptovalute, per parlare di tokenomics, di nuovi modelli economici, di decentralizzazione. È un momento di riflessione per capire quanto siamo cambiati — e quanto ancora possiamo cambiare — grazie (o per colpa?) di una tecnologia che ha smesso da tempo di essere un esperimento di nicchia.

Anche in Italia, dove un tempo parlare di Bitcoin sembrava roba da film di fantascienza, oggi le cose sono profondamente cambiate. Le aziende accettano pagamenti in criptovalute, le banche studiano infrastrutture per integrare asset digitali, e la diffidenza ha lasciato spazio alla curiosità e, in molti casi, all’entusiasmo. Il “mostro alieno” del 2010 è diventato una creatura familiare, persino amichevole.

E Laszlo? Rimorsi? Nessuno.

Eppure, quando si pensa a Laszlo Hanyecz, molti si chiedono: “Ma non ti mangi le mani per aver speso 10.000 Bitcoin per due pizze?”

La risposta, a quanto pare, è no.

Per Laszlo, quelle pizze rappresentano molto più di un pasto. Sono state il primo passo verso qualcosa di immenso. Un gesto che ha reso tangibile una tecnologia. Ha aperto la strada a un movimento. Ha ispirato migliaia, milioni di persone a credere in una nuova forma di libertà economica. E, onestamente, chi può dire di aver fatto di più… con della semplice pizza?

Il Bitcoin Pizza Day è un tributo al coraggio, alla visione e alla follia creativa che alimentano il mondo nerd e tecnologico. È una ricorrenza che unisce la cultura pop alla finanza decentralizzata, passando per i forum anni 2000, i meme e, naturalmente, una bella margherita.

Perché a volte, per cambiare il mondo, basta solo una buona idea… e due pizze calde.

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