Quando il gioco diventa cura: il progetto LEGO® che trasforma la paura in consapevolezza nei bambini ospedalizzati

Quando il gioco diventa cura: il progetto LEGO® che trasforma la paura in consapevolezza nei bambini ospedalizzati

Nel mondo dell’innovazione, le tecnologie più efficaci non sono sempre le più complesse. A volte, la vera rivoluzione nasce da un gesto semplice, da un’idea capace di mettere al centro l’essere umano. È ciò che accade con il progetto LEGO® Risonanza Magnetica (MRI Scanner), un’iniziativa nata a Billund, cuore pulsante del Gruppo LEGO, e oggi diffusa negli ospedali di tutto il mondo.

Dietro questo piccolo modello in mattoncini si nasconde una visione profonda: usare il gioco come strumento terapeutico, educativo e relazionale per aiutare i bambini ad affrontare una delle esperienze mediche più difficili — la risonanza magnetica — trasformando paura e ansia in curiosità e comprensione.


Dalla fantasia alla scienza: la nascita di un progetto terapeutico

Il set LEGO MRI Scanner è nato nel 2022 come progetto interno, poi sviluppato in collaborazione con la LEGO Foundation. Rappresenta una riproduzione accurata di una sala di risonanza magnetica, completa di scanner, lettino mobile, stanza di controllo e figure del personale sanitario.
Questo modello, costruito per essere colorato, intuitivo e familiare, permette ai bambini di esplorare in modo sicuro e ludico l’ambiente ospedaliero, rendendo visibile e comprensibile ciò che normalmente genera timore.

Il principio è semplice ma potente: comprendere riduce la paura. Attraverso il gioco, i piccoli pazienti possono simulare la procedura, conoscere i suoni e i movimenti del macchinario, e quindi affrontare l’esperienza reale con maggiore serenità.

I risultati parlano da soli. Secondo una ricerca interna del Gruppo LEGO, il 96% degli operatori sanitari che hanno adottato il modello afferma che aiuta concretamente a ridurre l’ansia nei bambini. Quasi la metà (46%) ha osservato una diminuzione significativa nell’uso della sedazione o dell’anestesia durante l’esame. Un impatto che va oltre il gioco: è un cambiamento culturale nel modo di concepire l’assistenza pediatrica.


Il gioco come apprendimento esperienziale

L’iniziativa riflette un principio che Isek.AI Lab condivide profondamente: la tecnologia, per essere davvero utile, deve ampliare la comprensione e promuovere l’autonomia. Il set LEGO MRI Scanner dimostra che il gioco può essere una forma di apprendimento esperienziale capace di potenziare la consapevolezza e la resilienza dei bambini.

Quando un bambino ricostruisce il mondo che lo circonda attraverso il gioco, non imita semplicemente la realtà: la rielabora, la decodifica, la rende gestibile. È un processo simile a quello che le intelligenze artificiali cercano di emulare nell’elaborazione dei dati complessi — la trasformazione dell’informazione in conoscenza contestualizzata. In questo senso, l’esperienza ludica diventa una forma di “intelligenza aumentata”, profondamente umana.


Una storia di empatia e coraggio

La storia della piccola Ivy, cinque anni, di Edimburgo, è una delle testimonianze più toccanti. Dopo una prima risonanza magnetica affrontata in anestesia generale, Ivy ha potuto prepararsi alla successiva grazie al set LEGO MRI.
Giocando, ha imparato cosa succede durante l’esame, ha capito i rumori e i movimenti del macchinario. Il giorno dell’esame era serena, sveglia, consapevole. «Non avevo paura — ha detto — sapevo cosa stava succedendo. Sono stata coraggiosa».

Questo piccolo episodio racchiude il senso più profondo del progetto: il passaggio dalla paura alla comprensione, dall’impotenza alla partecipazione attiva. È la dimostrazione che l’educazione emotiva e la tecnologia possono coesistere e sostenersi a vicenda.


La centralità del bambino nella cura

In Danimarca, presso l’Aarhus University Hospital, il progetto Children Centered Care integra il modello LEGO MRI nel percorso educativo dei piccoli pazienti.
Jannie Bøge Steinmeier Larsen, tecnico di radiologia e promotrice dell’iniziativa, sottolinea come il gioco favorisca fiducia e collaborazione: «Quando i bambini comprendono ciò che accade, si sentono parte del processo. Questo riduce l’ansia, migliora la comunicazione e, in molti casi, permette di evitare l’anestesia».

Negli Stati Uniti, il Kaiser Permanente Roseville Medical Centre ha registrato risultati analoghi. Traci Aoki-Tan, specialista in Child Life, racconta come la presenza del set cambi l’atmosfera nelle stanze d’attesa: «I bambini si rilassano, i genitori si tranquillizzano. È come se il gioco restituisse umanità a un momento dominato dalla tensione».


Un modello globale di educazione e cura

Dal 2023, oltre 10.000 set MRI LEGO sono stati donati a ospedali pediatrici in tutto il mondo grazie alla collaborazione con organizzazioni come Fairy Bricks, Starlight Children’s Foundation, United Way e Ai You. Nessuno di questi modelli è in vendita: ogni confezione è destinata esclusivamente a strutture sanitarie, come parte dell’impegno del Gruppo LEGO e della LEGO Foundation nel promuovere il gioco come diritto universale dell’infanzia.

Diana Ringe Krogh, Vice President of Social Responsibility del Gruppo LEGO, ha sintetizzato il valore dell’iniziativa con parole semplici ma decisive: «Il nostro obiettivo è rendere l’esperienza medica più umana, trasformare la paura in curiosità e l’incertezza in fiducia. Se un bambino riesce a sorridere mentre scopre come funziona una risonanza, allora abbiamo fatto qualcosa di straordinario».


L’empatia come tecnologia del futuro

Questa storia, che intreccia gioco, scienza e sensibilità, risuona profondamente con la missione di Isek.AI Lab: esplorare come l’innovazione possa essere al servizio dell’essere umano, e non il contrario.
Nel set LEGO Risonanza Magnetica si riconosce un modello di “tecnologia empatica”, in cui la complessità scientifica si traduce in un linguaggio accessibile, comprensibile e persino rassicurante. È un esempio di come la progettazione educativa, il design e la psicologia possano convergere per creare strumenti che curano non solo il corpo, ma anche l’emozione e la mente.

In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale ridisegna il confine tra uomo e macchina, iniziative come questa ci ricordano che la vera innovazione nasce sempre da un gesto umano: la capacità di comprendere e di connettersi con l’altro.
Un mattoncino alla volta, anche l’empatia può diventare una forma di tecnologia.


Isek.AI Lab continua a osservare e raccontare queste intersezioni tra scienza, educazione e intelligenza, perché il futuro dell’innovazione non è soltanto digitale: è profondamente umano.

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