Nel coloratissimo universo digitale di Roblox, finora dominato da minigiochi, avatar cartoon e creatività sfrenata di milioni di giovani utenti, qualcosa di radicale sta per cambiare. Una trasformazione talmente audace da sembrare quasi uno scherzo: introdurre esperienze di dating virtuale, ma esclusivamente per adulti. Un’idea che nasce dalla mente visionaria — o forse provocatoria — del CEO e fondatore David Baszucki, decisa a spingere la piattaforma ben oltre i confini del gaming.
Sì, hai letto bene. Roblox, regno incontrastato dei giovanissimi, vuole ora diventare anche un luogo di incontro romantico per over 21, dotato di sistemi di verifica dell’identità e ambienti virtuali pensati per facilitare relazioni autentiche. Non è fantascienza, ma il nuovo capitolo di un’evoluzione che molti considerano sorprendente, se non addirittura inquietante.
Dai mattoncini al cuore: come nasce il progetto
Tutto è cominciato nel 2023, quando Roblox ha aperto per la prima volta le porte ai contenuti per adulti. Ma mentre il pubblico si chiedeva se ciò bastasse a far evolvere la piattaforma verso nuove forme di espressione, l’azienda ha rilanciato la posta: esperienze immersive dove avatar adulti potranno conoscersi, interagire in ambienti digitali come concerti virtuali, feste, lounge e, perché no, anche vivere un primo appuntamento… pixelato. L’idea, secondo Baszucki, è quella di rispondere a una crescente “epidemia di solitudine” che affligge milioni di adulti nel mondo reale. E se Tinder, Bumble o Hinge offrono swipe e match, Roblox vuole offrire connessioni vere, anche se nel cuore di un metaverso.
Visione o delirio?
Il piano di Roblox è tanto affascinante quanto controverso. Perché se da un lato c’è il tentativo di ampliare gli orizzonti della piattaforma, dall’altro ci sono inquietudini reali. È davvero possibile immaginare che lo stesso ambiente frequentato da bambini sotto i 13 anni diventi anche una zona d’incontri per adulti? Anche con zone “safe”, filtri e verifiche documentali, chi può garantire che un minore non riesca ad aggirare il sistema con un documento di un genitore? Il cortocircuito è dietro l’angolo.
Inoltre, l’estetica di Roblox, da sempre ispirata a un mondo giocoso e infantile, fatica a conciliarsi con l’immaginario più adulto di un dating virtuale. Come reagiranno gli utenti quando scopriranno che gli stessi avatar con cui costruivano parchi giochi ora ballano al ritmo di una playlist lo-fi in un club romantico digitale? Il rischio di creare confusione, o addirittura zone grigie difficili da controllare, è elevatissimo.
Un metaverso per cuori solitari?
Eppure, non possiamo negarlo: la direzione intrapresa da Roblox è coerente con una più ampia visione del metaverso come “vita alternativa”. La piattaforma, che già ospita esperienze educative, eventi musicali e simulazioni di lavoro, sembra voler diventare uno specchio — e forse una fuga — dalla realtà. Una realtà dove si vive, si lavora, si gioca e, ora, si ama… a colpi di poligoni.
Nel contesto di una crescente ibridazione tra reale e digitale, le esperienze immersive assumono un significato sempre più profondo. Il dating virtuale non è più solo un tema da Black Mirror o da anime cyberpunk. È un fenomeno reale, che si insinua tra le pieghe dell’interazione online, e Roblox vuole diventarne protagonista. Non sorprende quindi che Baszucki, durante un evento per sviluppatori, abbia parlato di “spazi sicuri” e “connessioni autentiche”, immaginando un futuro dove due persone si conoscono in un mondo digitale e decidono poi di incontrarsi anche nella realtà.
Le preoccupazioni non mancano
Naturalmente, la community non è rimasta indifferente all’annuncio. I social si sono subito infiammati, tra scetticismo e ironia, ma anche vere e proprie preoccupazioni. Le critiche si sono concentrate principalmente su tre aspetti: la sicurezza dei minori, il rischio di sovrapposizione tra spazi dedicati ad adulti e quelli destinati a bambini, e la reale efficacia della verifica dell’età. Per molti utenti, il solo fatto che queste due realtà possano coesistere sulla stessa piattaforma è motivo sufficiente per sollevare un coro di “no, grazie”.
Del resto, la storia di Roblox è già stata segnata da episodi spiacevoli legati alla moderazione dei contenuti. E in un ambiente dove ogni pixel può nascondere un’interazione, dove il confine tra gioco e socializzazione è sempre più sfumato, la fiducia è un elemento fragile e prezioso. Per alcuni genitori, il solo pensiero di sapere che la stessa app su cui giocano i propri figli possa diventare un luogo per incontri romantici virtuali suona come un campanello d’allarme.
E se invece fosse solo l’inizio?
Certo, dietro tutto questo si cela anche un’ipotesi più visionaria: quella di un metaverso realmente stratificato, capace di ospitare mondi paralleli per pubblici differenti. Roblox potrebbe diventare una sorta di “nuova città digitale”, con quartieri per bambini, altri per giovani adulti e altri ancora per over 30. Un’utopia organizzativa che, sulla carta, potrebbe sembrare perfetta, ma che nella realtà digitale richiede sforzi titanici in termini di sicurezza, gestione, etica e comunicazione.
Non ci resta che osservare come evolverà questa scommessa ambiziosa. L’idea di portare il romanticismo dentro Roblox suona al momento più come una provocazione che come un progetto solido. Ma se davvero dovesse funzionare, potremmo trovarci di fronte a un cambiamento radicale nel modo in cui concepiamo le relazioni online. Con buona pace di chi credeva che l’amore fosse solo questione di chimica reale.
E tu cosa ne pensi? Sei pronto a immaginare un primo appuntamento nel metaverso, tra avatar stilizzati e pixel sognanti? O pensi che certe cose debbano restare ben ancorate alla realtà fisica? Parliamone nei commenti: il dibattito è appena cominciato.
L’articolo Roblox e il cortocircuito del metaverso: tra mondi per bambini e appuntamenti romantici per adulti proviene da CorriereNerd.it.




