Si conclude filamente lo sciopero dei creativi americani contro le AI

Si conclude filamente lo sciopero dei creativi americani contro le AI

Quando si parla di lotte sindacali nel mondo dell’intrattenimento, il pensiero corre subito a Hollywood, ai red carpet, alle star che incrociano le braccia e bloccano le produzioni di film e serie TV. Ma dietro le quinte di un settore altrettanto colossale e amato dal pubblico nerd – quello dei videogiochi – si è consumata una battaglia meno patinata, ma non per questo meno importante.

Dopo quasi un anno di mobilitazione, il sindacato SAG-AFTRA ha finalmente detto basta allo sciopero degli attori dei videogiochi, approvando a larghissima maggioranza il nuovo Video Game Agreement 2025. Per dare un’idea della portata dell’evento: oltre il 95% degli iscritti ha votato a favore del contratto, un risultato che sa di plebiscito e che sancisce un cambiamento epocale nell’industria videoludica, soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA).

Per capire perché questo accordo è così importante, bisogna fare un passo indietro e guardare il contesto più ampio. Già nell’ottobre 2023, gli sceneggiatori cinematografici americani della Writers Guild of America (WGA) erano riusciti a strappare un accordo provvisorio con gli studios, mettendo fine allo sciopero che aveva paralizzato la produzione di film e serie TV. La notizia aveva portato un sospiro di sollievo in tutto l’ambiente creativo, tanto che uno sceneggiatore aveva scherzato: “Ero così stanco di stare a casa a guardare Netflix”. Ma, battute a parte, quell’accordo aveva tracciato una linea rossa sull’uso dell’IA: nessuna intelligenza artificiale avrebbe potuto scrivere o riscrivere sceneggiature, né il materiale generato da IA sarebbe stato considerato punto di partenza contrattuale. Gli scrittori avrebbero potuto scegliere di usare l’IA, ma solo col consenso dell’azienda, che a sua volta non avrebbe potuto imporlo. Inoltre, le aziende sarebbero state obbligate a comunicare se il materiale consegnato fosse stato prodotto o integrato da IA, e l’uso degli script per addestrare algoritmi rimaneva vietato.

Quella vittoria ha acceso una scintilla anche nel mondo dei videogiochi, dove SAG-AFTRA combatteva una battaglia parallela. Perché sì, anche i videogame – quei mondi fantastici che adoriamo esplorare pad alla mano, dove doppiatori, performer e artisti digitali danno voce e corpo a eroi, villain e comparse – sono diventati terreno fertile per il dibattito sull’intelligenza artificiale.

Il nuovo Video Game Agreement 2025 non si è limitato a ritoccare salari e contributi per la salute e la pensione (che pure erano punti caldissimi, e hanno visto aumenti significativi), ma ha soprattutto introdotto obblighi di consenso e trasparenza sull’uso delle repliche digitali basate su IA. Tradotto: gli attori dei videogiochi dovranno dare esplicito consenso all’uso della loro voce o immagine per generare contenuti tramite intelligenza artificiale, e avranno il diritto di revocarlo in caso di sciopero. Un punto che il sindacato ha definito “essenziale”, dopo aver denunciato in passato proposte contrattuali piene di scappatoie che avrebbero potuto spalancare le porte ad abusi tecnologici.

Fran Drescher, presidente di SAG-AFTRA (sì, proprio lei, la tata più famosa della TV!), ha espresso tutta la sua soddisfazione definendo l’accordo “un importante passo in avanti nella protezione contro l’intelligenza artificiale”. E ha voluto rendere omaggio alla comunità dei performer e ai loro alleati per la straordinaria solidarietà dimostrata. Secondo Drescher, lo sciopero è stato la leva necessaria per ottenere traguardi fondamentali, e chi conosce il mondo sindacale sa quanto sia raro riuscire a strappare un consenso così ampio su un accordo.

Dall’altra parte del tavolo, anche l’industria videoludica ha accolto positivamente l’intesa. Audrey Cooling, portavoce dei produttori, ha sottolineato come l’accordo porti “aumenti storici, protezioni leader contro l’IA e migliori misure di sicurezza per i performer”, sottolineando la volontà di continuare a costruire una partnership solida per creare esperienze innovative per miliardi di giocatori nel mondo.

E qui si apre uno scenario che fa battere il cuore a chi, come me, vive con passione il mondo nerd. Perché questo accordo non riguarda solo la politica sindacale, ma tocca il cuore stesso di come vengono realizzati i giochi che amiamo. Immaginate un futuro dove un attore presta la voce al vostro personaggio preferito… e poi, senza il suo consenso, viene replicato digitalmente per dialoghi o scene extra. O peggio, dove intere performance vengono generate al computer, senza più l’apporto umano. Il rischio era di vedere sparire quella scintilla unica che solo un performer in carne e ossa può dare a un personaggio virtuale.

Il contratto siglato da SAG-AFTRA mette un freno a questa deriva, restituendo centralità al lavoro creativo umano, pur senza demonizzare l’innovazione tecnologica. È un patto di convivenza tra uomo e macchina, tra talento e algoritmo, tra carne e silicio. E in un’epoca in cui l’IA è pronta a riscrivere le regole del gioco in tantissimi settori, sapere che nel mondo dei videogame ci sia un presidio forte a tutela dei diritti dei performer è una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo.

Insomma, siamo davanti a un momento storico per l’industria videoludica, uno di quelli che magari oggi ci sembrano “tecnici” e lontani, ma che domani potrebbero fare la differenza nel modo in cui giochiamo, ci emozioniamo e viviamo le nostre storie interattive. È il momento di festeggiare, certo, ma anche di riflettere su quanto sia importante, nel nostro universo nerd, continuare a difendere la creatività e la dignità del lavoro umano, anche mentre ci tuffiamo a capofitto nel futuro digitale.

E voi cosa ne pensate? Vi aspettavate un risultato così positivo? Pensate che l’IA sia una minaccia per i nostri amati videogiochi o una risorsa se ben regolamentata? Raccontatemelo nei commenti o condividete questo articolo sui vostri social: voglio sapere come la community nerd sta vivendo questa svolta epocale!

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