C’è qualcosa di irresistibilmente affascinante nell’immergersi in un mondo in cui l’amore è regolato da meccaniche da dating sim, dove ogni scelta è un click potenzialmente fatale e dove la protagonista si ritrova letteralmente intrappolata nei panni di una villain destinata alla morte. “Villains Are Destined to Die” non è solo un titolo d’effetto: è una dichiarazione d’intenti, un monito, un urlo disperato e ironico lanciato in un universo che, sin dall’inizio, è programmato per ucciderti. Letteralmente.
Nata come web novel coreana, scritta dall’autrice Gyeoeul Gwon (che consiglio caldamente di seguire su Twitter se siete curiosi di scoprire retroscena e momenti creativi dietro alla storia), questa perla narrativa si è trasformata in un manhwa — un fumetto digitale coreano — di successo grazie all’incredibile talento artistico di Suol, illustratrice che ha saputo dare vita, colore ed espressione all’incubo romantico e psicologico vissuto dalla protagonista. Suol è attivissima sui social e su Pixiv, dove pubblica illustrazioni che lasciano senza fiato e approfondiscono ancora di più il mondo visivo della serie.
Ma di cosa parla, esattamente, “Villains Are Destined to Die”? Per capire la portata di questo fenomeno, dobbiamo partire da un videogioco immaginario — ma perfettamente verosimile per chi mastica pane e otome game — chiamato “Daughter of the Duke’s Super Love Project”. In modalità easy, si gioca nei panni della dolce e amata Ivonne, la classica eroina romantica che fa strage di cuori senza il minimo sforzo. Ma la vera sfida arriva in modalità hard: impersonare Penelope Eckhart, la villain dell’amore. E qui comincia il bello… o l’orrore, dipende dai punti di vista.
Immaginate di svegliarvi improvvisamente nei panni della stessa Penelope, sapendo benissimo che ogni vostra mossa sbagliata — anche solo scegliere la battuta sbagliata in un dialogo predeterminato — potrebbe far crollare il punteggio di affetto di uno dei tanti love interest. Il problema? Se il loro affetto scende troppo… vi uccidono. E non in senso metaforico. Siamo nel regno del reverse harem più spietato, condito da tensione psicologica, dinamiche familiari tossiche, complotti di corte e una costante sensazione di ansia. Perché non importa quanto ti impegni: il gioco è truccato fin dall’inizio.
La protagonista, una gamer del nostro mondo catapultata dentro il suo titolo preferito, si ritrova intrappolata in un incubo a scelta multipla, costretta a usare ogni briciolo della sua conoscenza da giocatrice esperta per restare viva. Il risultato è una miscela esplosiva di dramma, fantasy, psicologia e tensione romantica, con una forte componente storica a fare da sfondo. Ma ciò che rende unica questa serie è il modo in cui riesce a riflettere sulle convenzioni dei giochi otome, decostruendo il concetto stesso di villain e trasformandolo in una figura tragica, profonda e… terribilmente umana.
Non sorprende quindi che “Villains Are Destined to Die” sia diventata una vera e propria ossessione per milioni di lettori, raggiungendo oltre 100 milioni di visualizzazioni su KakaoPage, una delle principali piattaforme di webtoon in Corea del Sud. Questo traguardo, celebrato dalla stessa Suol sui social, ha sorpreso molti, soprattutto perché parliamo di una serie otome isekai, un sottogenere spesso relegato ai margini rispetto ai colossi action fantasy come Solo Leveling o Tower of God. E invece, la storia di Penelope ha saputo ribaltare ogni aspettativa, superando in popolarità anche titoli come The Beginning After the End e SSS-Class Revival Hunter.
A rendere ancora più straordinario questo successo è la capacità della serie di parlare a pubblici molto diversi: da un lato, le fan degli otome game che si ritrovano perfettamente nei meccanismi narrativi e nelle dinamiche romantiche; dall’altro, chi cerca una storia densa, intensa e originale, con personaggi che vanno ben oltre gli archetipi. Penelope non è solo una villain sfortunata: è una ragazza che lotta contro un sistema narrativo che l’ha condannata in partenza, una metafora perfetta di tante storie in cui i ruoli femminili vengono etichettati e limitati fin dalla nascita.
Il manhwa, arrivato alla sua quinta e ultima stagione, è ormai un cult anche a livello internazionale, con traduzioni in più lingue, fan art, cosplay e un fandom attivissimo che si scambia teorie, spoiler e lacrime a fiumi. E se consideriamo i numeri da capogiro, è quasi inevitabile pensare che il prossimo passo sarà un adattamento anime. E qui, le cose si fanno davvero interessanti: se davvero arriverà una versione animata, l’onda lunga di Villains Are Destined to Die potrebbe travolgere anche giganti come Solo Leveling, ridefinendo le gerarchie del panorama anime internazionale.
In definitiva, “Villains Are Destined to Die” è molto più di un semplice manhwa romantico: è un’esperienza narrativa complessa, emotiva e coinvolgente che ti trascina dentro un mondo in cui l’unico modo per sopravvivere… è giocare d’astuzia. E forse, alla fine, riscrivere il destino stesso della villain.
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L’articolo Villains Are Destined to Die: il manhwa otome isekai che ha conquistato il mondo in modalità hard proviene da CorriereNerd.it.