Quando la sceneggiatura incontra il machine learning, il set si trasforma in laboratorio. È questo lo spirito di Cort-IA, il concorso ideato dal laboratorio SophIA, che sta attirando l’attenzione di creativi, tecnologi e accademici in tutta Italia. Non si tratta del solito esperimento audiovisivo con droni e software di montaggio automatico: Cort-IA è un’iniziativa che esplora, con rigore e immaginazione, il potenziale narrativo dell’intelligenza artificiale al fianco dell’uomo.
Una sfida narrativa a colpi di prompt
Alla base del contest c’è una scommessa ambiziosa: dimostrare che l’intelligenza artificiale può essere molto più di uno strumento. Può diventare un vero e proprio co-autore. Gli sceneggiatori partecipanti, infatti, sono chiamati a sviluppare un cortometraggio (tra i 10 e i 20 minuti) in collaborazione con un modello linguistico generativo, raccontando nel dettaglio il processo creativo che ne è derivato.
Non basta scrivere una buona sceneggiatura: bisogna documentare come l’IA ha contribuito all’ideazione, quali prompt sono stati utilizzati, e in che modo la collaborazione ha arricchito – o messo in discussione – le scelte autoriali. Un’analisi profonda che trasforma la creatività in un caso di studio, e che apre uno spiraglio sulla scrittura aumentata del futuro.
Tutto il dietro le quinte, in chiave AI
Oltre alla sceneggiatura, i partecipanti dovranno fornire teaser, moodboard, concept audio e altri materiali visivi, molti dei quali generati o arricchiti dall’IA. Un approccio che permette alle università coinvolte – tra cui Bolzano, Trieste e LUMSA – di osservare e analizzare il processo creativo da un punto di vista scientifico, aprendo la strada a future pubblicazioni accademiche.
Una particolarità che rende Cort-IA un unicum nel panorama: tra i giudici del concorso ci sarà anche un’intelligenza artificiale. Addestrata appositamente per il contest, sarà chiamata a valutare i cortometraggi in gara. In altre parole, l’IA analizzerà come è stata utilizzata l’IA. Una meta-valutazione che sembra uscita da una sceneggiatura distopica, ma che oggi diventa realtà.
Un trampolino per il cinema del futuro
Il progetto non si ferma alla fase teorica. Il cortometraggio vincitore sarà effettivamente prodotto, con SophIA a guidare la realizzazione e nuove tecnologie AI-based a supportare le fasi successive. Il media partner ufficiale, Rai Cinema Channel, potrà curarne la distribuzione, offrendo ai vincitori una vetrina prestigiosa e, forse, un primo passo verso un nuovo modo di intendere il cinema.
Tra entusiasmo e perplessità
Come spesso accade quando si parla di innovazione, non mancano le critiche. La Writers Guild Italia ha espresso preoccupazioni, definendo l’iniziativa un potenziale veicolo per “legittimare” l’uso dell’IA in un contesto ancora privo di regole chiare. In un settore fragile come quello italiano, il timore è che l’automazione possa minacciare la qualità e la sostenibilità del lavoro creativo.
Il nodo centrale resta quello del copyright: chi detiene i diritti di un’opera creata con l’ausilio dell’intelligenza artificiale? Negli Stati Uniti il Copyright Office ha già richiesto di distinguere nettamente tra contenuti umani e generati. In Europa, intanto, le prime bozze del Codice di Condotta sull’IA stanno alimentando il dibattito tra creatori e industrie culturali.
Un esperimento che guarda oltre
Ed è proprio in questa zona grigia che Cort-IA si posiziona, non con l’intento di risolvere il dilemma, ma di esplorarlo. Non c’è ideologia né demonizzazione: solo una domanda aperta sul potenziale (e i limiti) dell’intelligenza artificiale nel campo creativo. Un’indagine che non vuole sostituire la voce dell’autore, ma capire come possa essere amplificata da nuovi strumenti.
In un mondo dove le storie restano il modo più potente per comprendere il presente, Cort-IA è un invito a scrivere il futuro – con consapevolezza, spirito critico e, perché no, una buona dose di audacia.
Per maggiori informazioni e per partecipare al contest: sophia.vision/cort-ia